“Se puoi sognarlo, puoi farlo”

24/09/2018by Giada0

Ciao!

Sabato mattina ero ad un open house di stampanti: si tratta di eventi aziendali, solitamente in locations fighissime e super trendy (infatti stavolta eravamo in un’azienda agricola ristrutturata tutta in legno in provincia di Treviso), dove le varie case produttrici presentano i nuovi modelli, le nuove funzionalità, si mangia (bene) e si beve (ancora meglio).
Un modo alternativo per passare il sabato mattina, aggiornandosi sulle nuove tecnologie e – perchè no – facendo anche un pensierino sull’acquisto dell’ultimo arrivo per la stampa dell’oro e della vernice.

Una macchina, in particolare, ci interessava: la sua particolarità, ciò che la differenziava dalle altre, era appunto la possibilità di stampare dei dettagli in oro (o altri colori metallizzati) abbinandoli ad una verniciatura, in modo da avere un effetto metallizzato a rilievo. Anche su carte particolari come quelle ruvide che usiamo spessissimo per i nostri sposi. Una figata, insomma. La mia testa già viaggiava a 1000km all’ora e già pensavo a tutte le possibili applicazioni nel mondo della wedding stationery.

Il tecnico – ma non un “semplice” tecnico, bensì colui che quella macchina l’aveva pensata, costruita, perfezionata, messa in funzione – ci stava spiegando per filo e per segno le caratteristiche e le possibili applicazioni, tutte immancabilmente di carattere istituzionale: “immaginate che belle brochures aziendali con particolari in oro”, “immaginate che belli gli auguri di Natale del cliente stampati con particolari in vernice”, etc.

Ad un certo punto, ci chiede di cosa ci occupiamo in particolare, quali potrebbero essere per noi i campi di applicazione di una stampante del genere.

Alla mia risposta “Ci occupiamo di partecipazioni personalizzate e coordinati grafici per eventi”, il tecnico se ne esce con un sorrisetto di derisione misto a stupore, con la faccia di uno che pensa che non abbiamo capito niente di quelle che sono le possibili applicazioni di quella macchina:

“ma come dai, una stampante del genere non vi serve per delle partecipazioni di nozze, LO SANNO TUTTI CHE SI STAMPANO IN NERO SU CARTONCINO SEMPLICE, TANTO FINISCONO SUBITO IN UN CASSETTO, O PEGGIO NEL CESTINO”

La mia prima reazione è stata quella di infastidirmi, anzi no, di arrabbiarmi proprio. A parte che con un atteggiamento del genere la voglia di comprare la stampante me la fai passare (ma questo è un altro discorso)… ma poi ancora con questa idea delle partecipazioni che si buttano? E soprattutto: stampate in NERO? senza nessuna personalizzazione grafica???

Poi mi sono fermata a riflettere.

Perché il tecnico aveva questa idea delle partecipazioni di nozze? Perché era così fermamente convinto che NON SI POTESSE, e nemmeno volesse, personalizzare il coordinato grafico per un matrimonio?

Mi sono scontrata con obiezioni di questo tipo molte volte, in questi anni, e alla fine sono giunta a questa conclusione:

L’idea (sbagliatissima) che le partecipazioni di nozze non si possano personalizzare deriva dal mercato stesso.

Deriva da tutti i negozi di bomboniere che in questi anni hanno risposto alle spose “non si può fare”; deriva da tutte le tipografie che hanno proposto alle coppie gli stessi cataloghi standardizzati, tutti gli anni, in cui l’unica modifica possibile era cambiare il colore delle scritte; deriva dalla mancanza di una “cultura” della wedding stationery, come esiste ad esempio dei paesi anglosassoni.

I nostri clienti, in questi anni, ci hanno però dimostrato esattamente il contrario: la voglia di avere qualcosa di diverso ed unico c’è ed è fortissima nelle coppie che decidono di sposarsi, e che vogliono distinguersi dai loro amici che si sono già sposati o che stanno per farlo.

Mai porre limiti ai propri desideri e alla propria fantasia.
Come diceva Walt Disney,

“If you can dream it, you can do it”
(se puoi sognarlo, puoi farlo)

Alla fine non mi sono arrabbiata con il tecnico, ma gli ho raccontato il mio lavoro: gli ho raccontato di Daniela, che voleva una partecipazione con il tema birra e il colore blu; gli ho raccontato di Giulia, per cui abbiamo creato un logo del matrimonio che abbiamo ripreso in tutto; gli ho raccontato di Michela, che ha voluto le foto dei suoi gatti sulle partecipazioni e il tableau. E pian pianino, credo e spero, di averlo convinto che no, le partecipazioni non si fanno solo in nero su cartoncino semplice :-)))

E tu, che ne pensi? Ti stai per sposare e ti stai scontrando con il “non si può fare” e il “non si usa” dei classici negozi di partecipazioni e bomboniere?

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